Le certificazioni di qualità negli appalti pubblici

certificazione di qualità

Le certificazioni di qualità vengono rilasciate dagli organismi di accreditamento sulla base di norme tecniche internazionali e nazionali (UNI ISO).

Ambito delle certificazioni

Le certificazioni di qualità rappresentano la prova che un’impresa rispetta dei criteri tecnici specifici per lo svolgimento della sua attività.

Possono essere ad esempio certificazioni di processo e certificazioni di prodotto. Un classico esempio di certificazione di processo è quello della ISO 9001, attestante appunto la qualità della propria organizzazione e gestione aziendale.

Gli ambiti di certificazione sono molto ampi e cambiano nel corso del tempo. Gli enti di normazione tecnica adottano schemi di certificazioni in rapporto alla modifica della situazione economico produttiva, in particolare in base alle esigenze rilevate nel mercato.

Fra gli ambiti di certificazione possiamo indicare, la salute e sicurezza sul lavoro, la sicurezza delle informazioni, la parità di genere, l’adozione di opportune misure anticorruzione, nonché tante altre ulteriori esistenti.

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Perché rilevano negli appalti?

Nel mondo degli appalti pubblici le certificazioni hanno un valore differente a seconda dell’oggetto e dell’appalto in considerazione.

Possono innanzitutto rilevare come requisiti di partecipazione alla procedura. L’art. 83 nel definire i criteri di selezione fa menzione degli standard di qualità nel caso di appalto di servizi e forniture. E’ frequente il riscontro nei bandi di tali requisiti.

In aggiunta, talune certificazioni espressamente indicate nel Codice possono essere utilizzare dalle imprese per richiedere una riduzione dell’importo delle garanzie per partecipare alla gara nonché di quelle che sono richieste per l’esecuzione del contratto (garanzia provvisoria e definitiva).

Altro importante aspetto da considerare è che le stazioni appaltanti possono attingere dalle certificazioni per definire i criteri di valutazione dell’offerta tecnica. Infatti l’art. 95 del Codice dei contratti prescrive che le stazioni appaltanti possono scegliere criteri attinenti all’oggetto dell’appalto fra cui si inseriscono certificazioni e attestazioni in materia di sicurezza e salute dei lavoratori, quali OSHAS 18001 oppure il possesso di un marchio di qualità ecologica dell’Unione europea (Ecolabel UE). Trattandosi di indicazione esemplificativa la stazione appaltante può definire quali certificazioni siano più aderenti all’appalto da bandire.

Nell’ambito dei lavori pubblici infine il possesso della certificazione di qualità è essenziale per ottenere attestazioni SOA con classifiche superiori alla II.

Appurato l’interesse del legislatore e delle stazioni appaltanti è importante che le imprese ne tengano conto quale investimento per lo svolgimento della propria attività.

Nel prossimo futuro anche nel nuovo codice dei contratti pubblici – sulla base della bozza resa nota – si conferma l’importanza delle certificazioni di qualità.

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